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... ma ora continuiamo pure coi mitici anni 1987-1988:
Polveriera di Monzambano (VR).
Era un ottobre particolarmente mite e soleggiato.
Un caro ricordo ai miei collaboratori:
Sergente Lo Presti Antonio, C.li Rondina Antonio, Albanetti Franco, Lamacchia Nicola, Gianola Ivano
ai conduttori: Palmonari Fabrizio, Chetti Marco, Picco Lorenzo
al cuoco e aiuto cuoco: artiglieri Fazio e Suriano
all'A.S.A.: artigliere Merizzi
nonché alle valorose guardie: Di Donato Rolando, Di Palma Manlio, Salvi Lorenzo, Giavedoni Giampaolo, Bianchi Alessandro, Aronica Fabrizio, Lorenzon Sandro, Pizzo Filippo, D'Addario Antonio, Di Lillo Giuseppe, Barricella Ciro, Valdinosi Massimo, Cantagallo Antonio, Gallo Gianfranco, Capitale Antonio, Grena Roberto, Cairo Massimo, De Gregori Felice, Daniele Claudio, Zicolella Giovanni, Barcellari Francesco, Cattaneo Luca, Milzi Francesco, Tesei ??, Mazzali Roberto, Bramani Massimo, Aurelio Rosario, Pianta Marco.
Però, eravamo davvero in tanti!
Lo rifareste, voi? Io di corsa.
Il vostro 'amatissimo' Comandante della Guardia:
S.ten Marco Pilati
Il ricordo più bello?
Ce ne sono tantissimi. Circondato da gente così speciale, come potrei non averne a centinaia? A migliaia?
Uno per tutti: è la vigilia di Natale 1987. Dovrei partire in licenza a minuti; ho giusto il tempo per salutarvi mentre smonto di servizio al Gruppo: i miei mi aspettano con trepidazione, a casa, e in più ho una discreta fame.
Siete rimasti in pochi, qui in Batteria. Per lo più, si tratta di coloro cui toccano i servizi festivi da me assegnati - converrete - con oculatezza. Tra voi c'è pure qualche punito cronico che, per questo, dovrebbe unicamente ringraziare se stesso.
"Uhmmm... Buon Natale a tutti!", grido dalle scale verso i box.
Qualcuno si affaccia sul corridoio e subito un corteo circospetto avanza al mio indirizzo, mentre gli stanzoni si svuotano lentamente. Il passo è cadenzato ma ha ben poco di marziale; i musi sono lunghi, troppo lunghi. La penombra li rende persino spettrali.
"Le solite lagnanze, i soliti maldestri tentativi di farmi revocare servizi e punizioni...", penso. E intanto mi alleno a fare l'indiano come di consueto, anzi, meglio ancora: sarà un'apoteosi, una sorta di recita natalizia. Mi beo al pensiero che non è ancora nato l'artigliere che potrà mettere Stressino nel sacco.
Tosto, il gruppetto mi raggiunge, mi circonda, mi blocca.
Mi sento allora dire che in me avevate riposto la speranza di veder esposto un bell'albero di natale in camerata.
Vi ricordo che avete già il mio permesso: ve lo diedi ancor prima di aver consultato il Capitano.
"Non è questo il problema, tenente... - ribatte un caporal maggiore dagli occhi furbi - ... il fatto è che l'albero della caserma... ahimè si è rotto ... e che dunque bisogna comprarne uno nuovo. Insomma, uno che stia quantomeno in piedi, capisce a' mmè?"
Chiara come il sole, l'antifona. Altrettanto chiaro lo spettro della mia punizione.
Un po' in...quarzato, mi ritrovo nella mia A112 diretta verso Pordenone. Che fatica, guidare con gli anfibi: i pedali di quest'auto sono davvero piccolissimi. Ripenso al percorso che mi ha portato in questo pasticcio e non ne vengo a capo. Colpa mia, se sono un uomo ancora libero, l'unico che possa uscire di qui? Ma è tardi, sono quasi le otto... sto solo perdendo il mio tempo inutilmente. La rabbia che mastico non mi distoglie dall'obiettivo della missione: comprare un fot****ssimo albero di natale.
All'unico centro commerciale rimasto aperto mi fanno entrare per spirito cristiano, rimarcando appunto il fatto che è Natale, e che tutti vogliono andarsene a festeggiare altrove.
"Io, invece, no. Sono guerrafondaio e misantropo!", ribatto stizzito. Probabilmente, mi credono pure.
I pochi alberelli rimasti (rigorosamete ecologici, tengo a precisare) pare siano stati esposti alle piogge acide del Carso. Chiedo qualcosa di meglio, che mi viene subito mostrato in un altro reparto. Cavolo, ma... è... ENORME!!
Miracolosamente, la sequoia natalizia viene smontata in dozzine di pezzi (ovviamente dal sottoscritto, l'unico dei presenti ad essere in mimetica, ossia operativo) e, ancor più miracolosamente, trova sistemazione nella A112, sicché parto e vi raggiungo in Batteria. Ho il volto arrossato dai rami che vi han premuto contro per tutto il tragitto, sono ovunque inzaccherato di brillantini e di pagliuzze bianche e verdi, mi sento stanco e affamato, ancorché un po' meno inquarzato di prima, devo ammettere.
Almeno, anche questa è fatta!
Sbuffo. Una fitta allo stomaco mi rammenta il mio stato di affamato terminale. Prima di salire, mi fermo al Circolo per sapere se è avanzato... che so?... un tozzo di pane. Niente da fare, è Natale, a quest'ora solo spumante e grappa.
Mi inquarzo nuovamente, stavolta di brutto... Penso proprio che mi sfogherò con voi, canaglie!
Già, non ne vedo l'ora: mo' mi starete a sentire...
...
Non sentii alcuna parola di ringraziamento, quella volta. Eravate lì ad aspettarmi, beatamente satolli, pronti a dare inizio alla vostra festa e troppo impazienti per occuparvi di me, dei miei piccoli problemi e della mia fame abnorme.
Ma i vostri sorrisi, quel boato di autentica gioia valsero assai di più. Eravate così concentrati nell'assemblare il mostruoso oggetto che manco vi siete accorti che io ero già in autostrada. Ero stanco, zozzo e affamato, e questo già l'ho detto. Ciò che non ho detto è che l'arrabbiatura si era dissolta come d'incanto, lentamente e per sempre.
Casa mia era distante, e più premevo sull'acceleratore e più il "mio Natale" mi sembrava lontano.
Non mi ero accorto di essermelo appena lasciato alle spalle.
Si ringraziano per aver attraversato la mia vita:
I colleghi:
Cap. Giuseppe di Gennaro
Ten. Gioacchino Mascerà
S.Ten. Massimo Gaudiosi
S.Ten. Riccardo Rigon
S.Ten. Giuseppe de Stefanis
S.Ten. Massimo Boccato
S.Ten. Paolo Ciccone
S.Ten. medico Claudio Gardin
... e naturalmente i nostri indimenticabili ragazzi:
Batteria Specialisti di Artiglieria (BSA):
4° SC 86:
Gori Andrea, Marsili Andrea, Zotti Renato, Cattaneo Paolo, Gatti Paolo, Traversi Arrigo, Ferri Gabriele, Galante Gianluca, Berriolo Gabriele, Corzetto Mauro, Falsini Alessandro, Modenesi Stefano, Regnoli Fabrizio
5° SC 86:
Altarozzi Angelo, Antonioli Fabrizio, Pavesi Fabio, Citto Domenico, Valerio Natale, Andreoli Sandro
6° SC 86:
Chiaramonti Pier Luigi, Fumagalli Pierangelo, Nigi Roberto, Papazzoni Franco, Meroni Mario, Baj Carlo, Biondini Giovanni
7° SC 86:
Bifulco Fabrizio, Caldirola Luigi, Ottolini Piergiorgio, Schirò Marco, Merlo Stefano, Pavanati Massimo, Basso Roberto, Mucci Alberto, Torre Antonio, Spositi Giuseppe
8° SC 86:
Arzini Egidio, Carminati Luca, Danese Francesco, Bonacina Marco, Lavro Giuseppe, Valiati Fabrizio, Vignati Francesco, Nicoli Gianluca
9° SC 86:
Barcellari Francesco, Campagnoli Natalino, Daniele Claudio, Pasinetti Sergio, Zicolella Giovanni (pissùn!), Squarcia Romeo, Pasinetti Fabio, Zenucchi Amedeo, Cavaliere Gilberto
1° SC 87:
Albanetti Franco (stia punito!), Boschiroli Marco, Ciapponi Giuseppe, De Marco Alberto, Di Niccolo Giuseppe, Lamera Giacomo, Uliana Giovanni (stia punito pure Lei!), Venturini Giacomo (il furiere) e il dolcissimo Eddy Peracchi
aggregati presenti alle mie lezioni di topografia:
Mazzocchi Angelo, Rinucci Andrea
Le immagini che seguono non sarebbero mai entrate in mio possesso senza
le nuove tecnologie di Internet.
Grazie a questo sito Web, gli allora Artiglieri Francesco Danese dell'8/86, e Natalino Campagnoli, che non avrei più rivisto dai tempi del servizio militare, mi contattano, separatamente, e mi inviano queste splendide fotografie che
ritraggono i compagni dell'epoca, cioè i miei "banditi" amatissimi.
Che Dio vi benedica, ragazzi! A distanza di vent'anni avete saputo intenerire il "terribile Stressino".