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Si ringraziano per aver attraversato la mia vita:
I colleghi ufficiali della III BTR Semovente:
F. Madioni, M. Abbati, P. Lavagno, Tebaldo Bagnoli, Ennio Abbatescianni, Filippo Carletti, Paolo Bonafin, Massimo La Sorda, Roberto Stazio,
Vincenzo Garbin, G. Di Clemente, Sabino Iannone, Paolo Emilio Valentini, Riccardo De Arcangelis, Marco Ferro, Pietro Arienti, S. Gaiazzo,
Giulio Colpani, Nicola Binaghi, Sergio Gentili, Antonio Vazzoler, Fabio Milana, Maurizio Beretta, Fabio Bravin, Luca Nanni, Giovanni Maria De Pratti,
Giulio Bonomini, Alessandro Antonini, G. Bernardi.
Sempre, dovunque.
Il vostro: Amadio Marco Pilati
Ricordiamo, con nostalgia, anche i cuginetti della I BTR Semovente:
ADUA Ettore,
AGOSTINI Antonio,
AGRESSI Andrea,
ALLIBARDI Alberto,
ALUNNI BARBAROSSA Stefano,
AMICONI Fabrizio,
ARENA Roberto,
BALLERIO Giovanni,
BANO Ruggero,
BARBARO Marcantonio (Martire),
BARTOZZI Mario (Martire),
BELLAGAMBA Stefano (Martire),
BIANCHI Michele (Martire),
BIASINI Marco,
BIGNARDI Alessandro,
BONOMI Andrea,
BORMIDA Aldo,
BRANDANO Marco,
BRUNELLO Mauro,
CALABRESE Michele (Martire),
CAMBIASO Andrea,
CARNELLI Aurelio,
CASALINI Maurizio,
CASERTA Antonello,
CATTOZZO Nicola,
CAVAROCCHI Costantino,
CAVUOTO Savino,
CHIMENTI Stefano,
CHIOATTO Marco,
CICCONE Paolo,
CINQUE Stefano (Martire),
CIUFFREDA Roberto,
COLLA Nicola,
COPPI Enrico,
De FALCO Paolo,
DE SANTIS Alberto,
DEL MASTRO Alfredo,
DI LUCCHIO Vincenzo,
D’OTTAVIO Giuseppe,
FALCHI Alfredo (Martire),
FALCONE Franco,
FANTI Marco,
FEDOZZI Luca,
FERLINI Carlo,
FERRARIO Franco,
FIORONI Massimo,
FIORUCCI Orazio,
GARANCINI Umberto,
GEMINIANI Davide,
GIANNETTI Filippo,
GIROMINI Luca,
GIULIANI Luigi,
IURLO Michele,
LANDI Michele,
LASAGNA Marco,
LAVELLI Filippo,
LEPORE Fabrizio,
MARINO Vittorio,
MARTIRIGGIANO Stefano,
MARZOCCHI Marcello,
MATURO Andrea,
MENNA Giovanni,
MILANA Alfredo,
OLIVIERI Walter,
PARISI Fabio,
RINALDI Fabio,
RUBINI Sergio,
RUM Mario,
SCANNICCHI Giovanni,
UGOLINI Mauro (Martire),
VACCA Giovanni.
... nonché i signori Ufficiali della I BTR:
Cap. LOSAPPIO Giuseppe,
S.Ten LA BELLA Riccardo,
S.Ten MERIGONE Luigi,
S.Ten BARTOLOMEI Marco,
S.Ten CENCETTI Simone,
S.Ten ANSELMI Ugo,
S.Ten TESTORIO Fabio.
Raccontino ri-editato a maggio 2007
Il ricordo più bello?
Probabilmente risale alla "sporca" dei nostri nonni del 124° corso, la loro ultima notte da trascorrere alla Scuola di Artiglieria prima del congedo per la nomina a sottotenenti e il successivo inoltro al Reparto operativo.
Càpita che in pochi mesi di convivenza ci si possa affezionare anche ai colleghi anziani a dispetto della - più che altro formale - rivalità che si instaura, per tradizione, tra un corso giunto al termine e quello che gli sta per succedere. La simpatia è un fluido che sgorga improvviso quando e dove meno te lo aspetti, a volte scorrendo addirittura in salita. Uno scambio di battute, qualche consiglio ricevuto, un sorriso carpito almeno una volta a quei volti duri e forzatamente distanti: inutile crearsi ritrosie o recitare l’eterna parte dei finti avversari, quando non ce n’è motivo. Tanto vale galleggiare. Tanto vale lasciarsi trasportare assieme a chi aveva mostrato di avermi preso in simpatia da subito, nonostante il mio caratterino dai tratti a volte speziati.
La festosa notte in cui giovani e vecchi ci salutammo, accolti come fummo da fiotti di schiuma da barba e dalle altre simpatiche angherie con cui i nonni vessano, da sempre e per puro atteggiamento, noi poveri lampadoni al grido di “non vi passa più!”, fui travolto dall'emozione.
Sì... perché, se dapprima mi illudevo di cogliere in quelle grida sguaiate la gioia che avrei provato pure io di lì a pochi mesi, presto non tardai a percepire le fitte maglie di preoccupazione che piegavano quei volti appena rischiarati dalle lanterne da campo. Proprio così: per molti di loro adesso cominciava il difficile; fra poco, lontani dalla rassicurante solidità dei banchi di scuola, bisognerà fare sul sul serio. Quella sera si lasciava il certo per l’incerto, il gioco per le responsabilità oggettive e, mentre abbandonavi sul terreno gli amici e gli oggetti divenuti cari, ti congedavi anche da una parte di te stesso.
Ed emergevano anche qua e là le amarezze per la mancata destinazione di Reparto, richiesta a fronte di sudati meriti di studio e mai ottenuta a causa del compagno di branda che, raccomandato dal solito zio usciere al Ministero, te l’aveva soffiata all’ultimo momento.
Tra un lazzo e un ritornello osceno:
…a cavallo
di un cavallo
torna a casa il cavalieeer…
ti pareva quasi di udirne le imbarazzate scuse, mentre facevi davvero l’impossibile per evitare quello sguardo fino a ieri ritenuto fraterno.
Ci sono situazioni che continuano a sorprendere per la moltitudine di emozioni sempre nuove che sanno scatenare, e tra queste vi è di certo il distacco, quando sai che quel carosello di volti ridenti sfumerà assai presto in un vago ricordo che il tempo spegnerà, trasformandolo in pietra tombale delle tue gioie, dei tuoi rimpianti e delle molte vicissitudini passate assieme. D’improvviso si erge un muro a senso unico tra te e la giovinezza che in questo momento stai per scaraventarti alle spalle. Mentre lo scavalchi puoi dire addio alla tua fierezza, alle sfide che qui hai combattuto e magari vinto, alle tue migliori forze, ai tuoi sentimenti più freschi e puri.
Puoi dire addio a tutto ciò che sei stato e che domani, terminata l’iniziazione, non sarai mai più.
Sovrastato da bagordi che subivo senza che mi appartenessero, una cappa di tristi pensieri mi risucchiava nell’angolo più buio dello stanzone dove, in un attimo, mi ritrovai a singhiozzare coprendomi il viso per la vergogna: atteggiamento davvero disdicevole per un futuro ufficiale spintosi al limite del ridicolo o, peggio ancora, dell'illecito perché, se esternato in pubblico, una simile debolezza potrebbe penalizzare l'attutudine militare dell'Allievo.
Guai se i superiori sapessero… Guai, se i compagni mi vedessero…
Guai!
Nonostante gli sforzi, il mio sfogo spontaneo non sarebbe passato inosservato. Anzi, avrebbe acceso la miccia a quell'impasto di costernazione che io avevo già avvertito albergare negli animi dei presenti, sicuramente meno allegri di quanto intendessero mostrarsi, e ciò suscitò una commossa partecipazione negli sbigottiti congedanti al punto che, a turno, mi abbracciarono tutti quanti, ad uno ad uno, in assoluto silenzio. Qualcuno mi bisbigliò invero poche parole di ringraziamento, e per qual motivo me lo sarei domandato negli anni a venire...
Tant’è che nessuno ebbe più voglia di divertirsi e le celebrazioni della sporca si conclusero così, con quel finale anomalo, mesto, sicuramente fuori da ogni schema.
Quella notte, la sporca notte, non riuscii a chiudere occhio, in branda: avevo guastato la festa ai nonni e ai miei stessi compagni. Bella prova! Bella figuraccia! La vergogna non cessava un solo attimo di tormentarmi il costato, sottile e tediosa come il pungolo di una sciabola.
E ne avvertivo ancora i pizzichi quando, la sera dopo, rientravo in camerata al termine delle normali attività del corso e rallentavo il passo per non udirne l'eco che rimbalzava desolante dalle stanze ormai vuote dei nonni, assieme al rimbombo della loro ultima canzone stornellata qui soltanto poche ore prima:
Là nella selva brulla
tra i boschi di betulla…
Giunto nel mio box, vidi allora l'inatteso regalo: il mio cubo scintillava tutto tempestato delle loro spillette d'ordinanza. Oh, meraviglia…
Ce n'erano tante, tantissime a luccicare nella semioscurità di uno stanzone la cui finestra dava sul tramonto di un inverno romano ancora tutto da superare, appinzate sul grigio spento di una coperta tesa e ben ravviata cui avevano risparmiato ogni forma di violenza nella delicata trafittura. Di qua dal vetro, rosso acceso come quel tramonto, io rimasi a lungo ad ammirarle, immobile, tra l’incredulità, la gioia e forse l’ammirazione dei miei compagni di corso, prima di decidermi a fare qualcosa…
No, ancora non le volevo raccogliere: calde e ammiccanti, sembravano piccole lune penzolanti da un cielo ruvido di stoffa.
Le foto che seguono mi sono state inviate, con tanto di commenti, dall'ex AUC Paolo de Falco della I BTR Semovente, nell'ottobre 2009.
Caro Paolo, grazie! Che bello riunirci tutti quanti, 23 anni dopo!
Caro Pilati,
La volevo informare che da poco tempo è stato aperto il sito della Sezione A.N.Art.I. di Bracciano nel quale vengono riportate tutte le notizie riguardanti gli ex della Scuola, AUC compresi.
Assieme agli amici del 43° stiamo preparando il 2° raduno degli ex della Scuola di Artiglieria (il primo si è svolto l'anno scorso).
La prego di diffondere il più possibile la notizia, anche perchè nel 2008 ricorre il 120° anniversario della costituzione della SCA.
Io sono uno dei tanti Suoi superiori, Col. Antonino Mozzicato, ai Suoi tempi, Capo di Stato Maggiore della Scuola.
Attualmente sono il Presidente della Sez. ANArtI di Bracciano che si è assunto l'onere di organizzare, con l'aiuto Suo e di tanti altri volenterosi, il raduno del 2008.
Un cordiale saluto,
Gen. Antonino Mozzicato.